>> Itinerari turistici, paesaggistici e culturali

Borghi Parco Nazionale del Pollino

Incastonati come antichi presepi nel massiccio montano che separa la Calabria dalla Basilicata, i borghi più belli del Pollino sanno conquistare chi li visita per le loro bellezze medievali, opere d'arte senza tempo, panorami mozzafiato e ottima cucina tipica.

Frascineto

Il borgo di Frascineto si caratterizza per la storica presenza della Comunità arbëreshe, cioè italo-albanese, conserva ancora la lingua, la cultura e le tradizioni d'origine e le funzioni religiose in rito bizantino, soggette alla giurisdizione ecclesiale dell'Eparchia di Lungro.

Si stende di fronte al Parco nazionale del Pollino su un'ampia pianura. Prima denominato "Casale Novo" o "Casal San Pietro", fu ripopolata da una colonia di profughi albanesi nel XV secolo, accolti dall'Abate del vetusto monastero greco di San Pietro, ai quali vennero assegnate terre dell'Abbazia stessa.
Nel 1552 i due casali si fusero assumendo il nome di Frascineto. Da allora i suoi abitanti mantengono la loro identità etnica culturale, linguistica e religiosa.

COSA VEDERE
La Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita dopo l'arrivo degli albanesi ha un'unica navata, di stile barocco con campanile caratteristico e una maestosa cupola; la Chiesa Basilicale di San Pietro e Paolo, risalente al X secolo di stile bizantino, a tre navate. Incavata nei costoni del Timpone del Corvo, sorge la Cappella della Madonna delle Armi o degli Aramei (Madonna di Lassù), un tempo abitata da monaci basiliani del monastero di San Pietro di Frascineto; oggi restano tracce dell'altare e delle mura. Il Museo del Costume Albanese, una raccolta di bambole abbigliate con i costumi tradizionali di tutte le comunità albanesi presenti nel territorio italiano. Il Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina, una meta indiscussa ed apprezzata di italiani e stranieri, nonché elemento di ammirazione per i cultori e appassionati del settore.
(Testo e-borghi.com)

Link:
- Comune di Frascineto
- Pro Loco di Frascineto

Tradizioni Frascineto

Civita

Immersa in un contesto naturalistico di valore eccezionale, Civita sorge in una piccola valle alle falde della catena del Pollino in prossimità delle Gole Basse del torrente Raganello. Questo piccolo comune della Calabria, occupa il sito dell’antico borgo latino di “Castrum Sancti Salvatoris” il quale fu poi ribattezzato “Civita” da alcuni profughi dell’Albania meridionale intorno alla fine del 1400.

COSA VEDERE
Proprio a favore della tutela e promozione della cultura della minoranza etnica italo-albanese, è stato creato il Museo etnico della cultura Arbëresh, luogo di incontro e confronto culturale che insieme al Centro ecomuseale della Valle del Raganello compongono parte dell’offerta turistica di Civita.
Numerosi sono inoltre i percorsi di visita alla località: da quelli storico-artistici, come l’itinerario dei comignoli e delle case Kodra dalla curiosa architettura che ricorda delle fattezze umane, a quelli naturalistici nella "forra" del Raganello (NON PRATICABILE), caratterizzata nelle sue Gole Basse da una conformazione morfologica che richiama le immagini delle bolge dantesche, fornendo allo stesso tempo l'habitat ideale per i grandi rapaci e per numerose varietà di piante rare.

Una delle principali attrattive del luogo e tra i simboli del Parco Nazionale del Pollino, è il Ponte del Diavolo, dalla caratteristica struttura ad un'unica arcata a dorso d’asino; è così chiamato per un’antica leggenda che lo vuole costruito dal maligno, certo ispirata dal luogo tetro e dallo spaventoso orrido scavato dall’acqua.
(Testo bandierearancioni.it)

Link:
- Comune di Civita
- Pro Loco di Civita

Civita, borgo Parco del Pollino

Morano Calabro

Morano Calabro, certamente fondata dai romani intorno al II secolo a.C., è situata in posizione strategica nell'alta valle del fiume Coscile (antico Sybaris di epoca magno-greca), alle pendici del massiccio del Pollino, in Calabria.

Le costruzioni sono tanto strette le une alle altre da apparire, sullo sfondo del Pollino, come un'irreale collina perfettamente conica, costituita di sole case. Sicuramente Morano fu statio romana sulla strada consolare tra Capua e Reggio di Calabria, mentre l'antico stemma cittadino, con la testa di un moro, lascerebbe supporre una presenza saracena tra il X e l'XI secolo. A tale periodo risale il primo fortilizio sulla sommità del colle, ampliato nel XIII secolo con un vero e proprio castello, di cui oggi restano gli scenografici ruderi. Rimane anche l'impianto tardomedievale, con un compatto tessuto di case e un labirinto di scale, vicoli e stradine tortuose, in parte scavate nella roccia.

COSA VEDERE
la chiesa arcipretale SS. App. Pietro e Paolo (XI sec), con il quartetto marmoreo di Pietro Bernini e i preziosi arredi lignei della scuola ebanistica moranese, la Collegiata San Nicola (XV sec), con il suggestivo succorpo, il Museo di storia della civiltà contadina (Musap).
EVENTI
Il più importante è senza dubbio la rievocazione storica della Festa della Bandiera, a maggio. (Testo bandierearancioni.it)

Link:
- Comune di Morano Calabro
- Pro Loco di Morano Calabro
- Approfondimenti su cosa vedere Morano Calabro

Morano Calabro

Cultura arbëreshe

La Pasqua e le ritualità greco-bizantine

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bb Pieffe

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